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Karl Schwarzschild
Immagine da http://www.brighthub.com
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Secondo la consolidata teoria sull’origine di queste particolari regioni deformate dello spaziotempo dove il tempo scorre più lentamente, quando una stella massiva, terminato il suo combustibile (Idrogeno, elio, carbonio, neon, etc), collassa a causa della propria gravità, dà origine ad un oggetto estremamente denso, il buco nero appunto, il cui processo di formazione viene ultimato con l'esplosione di una supernova o un gamma ray burst.
Questo processo produce anche i neutrini, ovvero particelle subatomiche elementari di massa a pari a 0,05 eV/c2 (8,913309 × 1042 kg) e carica elettrica nulla che attraversano facilmente quasi ogni tipo di materia e viaggiano a velocità prossime a quella della luce, che trasportando con sé una grande quantità di energia e, quindi, anche grandi quantità di massa. Questo rapido calo di massa, a sua volta, causa una diminuzione della forza gravitazionale del nucleo, e, di conseguenza, un improvviso allontanamento degli strati gassosi più esterni della stella morente.
Ciò che rimane è una regione delimitata dal cosiddetto "orizzonte degli eventi" (dei quali ho approfondito alcuni aspetti nell'articolo Orizzonti apparenti? Stephen Hawking e Il fascino del paradosso di Hawking), una superficie ideale individuata dal raggio di Schwarzschild per un corpo statico che segna un particolare confine nel buco nero (per esempio il raggio di Schwarzschild del buco nero supermassiccio situato al centro della Galassia Via Lattea a circa 7900 ± 430 parsec, ovvero 26000 ± 1400 anni-luce, dal pianeta Terra è pari a 7,8 milioni di km circa).
In virtù di ciò una immagine che verrebbe proiettata al di fuori del sistema fisico ove si trova il buco nero risulterebbe ferma, solo dopo che il corpo da cui parte l'immagine supera un determinato punto. Dato che a questo punto tutto ciò che si trova nel buco nero non sarà più visibili da un osservatore esterno, ma l'osservatore interno potrà assistere a strani fenomeni. Se all'interno di un buco nero la luce orbita intorno al punto di maggior gravità potremmo vedere cose che l'anatomia umana non ci permetterebbe di vedere, come il nostro capo visto di spalle. L'idea di un oggetto che viene brutalmente smaterializzato deve essere abbandonata, infatti il processo è lungo ed "elegante": il corpo si allungherebbe e pian piano si dividerebbe (questo processo viene definito come "spaghettificazione"). In fine diventeremo un solo fascio di atomi che avvinandosi all'orizzonte degli eventi sarà portato a temperature così elevate che di noi rimarranno solamente lampi di energia.
La sfera fotonica
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Immagine da http://www.astronomia.com |